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Ma lo sapevate che a Chennai si producono piu' auto che a Detroit?

New Delhi, 21 luglio 2013
Quando e' circolata la notizia del clamoroso fallimento di Detroit, il Times of India (leggi qui) e' uscito fuori ricordando una cosa che forse pochi sanno: che a Chennai, la capitale del Tamil Nadu, si producono piu' auto che nella celebre Motor City americana.
Quello che forse pochi hanno raccontato dietro il declino di Detroit, gia' nell'aria da parecchio tempo, e' lo spostamento della produzione automobilistica in Cina e soprattutto in India dove la manodopera costa di meno e non ci sono sindacati rompiballe. E' la solita storia della delocalizzazione, un processo nato parecchi anni fa e che ha causato la chiusura delle fabbriche in Usa e in Europa. Come al solito, la politica miope dei nostri governi ha fatto si' che il fenomeno - che forse si poteva correggere in tempo - ora sia irreversibile.
   Chennai sta diventando la nuova Detroit anche se la citta' e' ancora a livelli da Terzo Mondo per il degrado urbano. Produce il 40% delle auto in India e il 60% di quelle esportate.  La Ford, la Hyundai, la Bmw, la Daimler e Mitsubishi hanno fabbriche nell'hinterland dell'antica Madras, favorite dalla presenza del porto e da una forza lavoro qualificata e che parla inglese. Oltre a Chennai, in India ci sono il polo industriale di Pune (dove c'e' la Fiat-Chrysler), Manesar-Gurgaon, vicino a New Delhi, e poi l'emergente Gujarat dove producono le mitiche Tata Nano.
Pensare che la civilta' dei motori sia al tramonto per via della crisi e per via della nuova coscienza ecologica e' una pura illusione purtroppo. L'Asia non e' solo un mercato di delocalizzazione, ma anche di sbocco per i grandi colossi dell'auto che continueranno a fare profitti come prima, ma in un altro angolo di pianeta ancora tutto da motorizzare.