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Addio 2016, un anno di `slow travelling` tra Asia e Europa

A bordo del volo TK720 (Istanbul-Mumbai), 31 dicembre 2016

    Il mio anno termina come e` iniziato, in movimento nei cieli, inseguendo la mezzanotte dall`Europa all`Asia, da Occidente a Oriente, fino a quando viene l`alba ed e` ora di fermarsi. Per una felice combinazione di voli mi ritrovero` di nuovo a Mumbai, o Bombay come mi piace chiamarla, esattamente come un anno fa.
   E` stato un anno di peregrinazioni attraverso frontiere non sempre facili ad attraversare, un anno tra Asia e Europa, ma senza centrare il mio obiettivo che e` quello di andare in Italia via terra, senza prendere aerei. Non ci sono riuscita, ma mi riprometto di provarci nel 2017. Non mollo.
   Ho trovato anche un`altra frontiera invalicabile, quella tra la Birmania e l`India. A novembre non sono riuscita ad avere dalle autorita` birmane il `permesso speciale`  per attraversare il valico di Tamu,  nell`ovest del Myanmar. Ci ho provato quando ero a Yangon e ci ho provato a Mandalay. Fino a pochi mesi fa era possibile, ma ora per motivi che non sono riuscita a capire, non rilasciano piu` i permessi.  La connettivita` tra l`India e il Sud Est asiatico e` ancora una favola nonostante i proclami dei governi nei forum regionali. Il collegamento diretto di autobus tra Imphal, nello stato indiano del Manipur  e Bangkok, era stato inaugurato un anno fa in pompa magna, ma poi si e` impantanato in ostacoli burocratici e scarsa volonta` politica.  Sognavo davvero di tornare in India via terra dopo il mio viaggio in Indocina. Questa e` stata la piu` grande amarezza dell`anno che si chiude.