"Atithi Devo Bhava", come l'India cerca di attirare i turisti

New Delhi, 25 luglio 2015
    Da alcune settimane, sulle principali televisioni indiane ci sono delle martellanti pubblicità governative per convincere gli indiani a “trattare bene” i turisti stranieri. La campagna si chiama Athiti Devo Bhava (un antico detto che significa più o meno che l’ospite è come un Dio). E’ una vecchia iniziativa che è stata ripresa adesso visto il crollo del turismo, soprattutto a causa degli stupri. Andando in giro in India è visibile l’assenza di stranieri, soprattutto donne.
   Protagonista è la superstar di Bollywood, Aamir Khan, amato da tutti per il suo impegno nel sociale, contro le ingiustizie e la corruzione. Per questo è stato scelto per promuovere le ‘buone azioni” nei confronti dei visitatori stranieri.
   Sono quattro i nuovi spot, girati da un famoso regista, che stanno passando sulle tv in questi giorni . Uno racconta di un tassista, Gajendra, che ha assistito una donna svizzera incinta a Goa (vedi) . Uno su un ristoratore, Brijlal, che invita una mamma e bambina a mangiare dei bhatura, il pane fritto, in cui si vede un cuoco con una cuffietta igienica e una cucina immacolata (vedi) . Poi c’è la guida turistica Mohan che restituisce una borsa a una distratta famiglia britannica (vedi). Infine Munna, il negoziante onesto (vedi)
   E’ interessante notare che mentre in passato si puntava di più su tentate aggressioni o rapine, in questo nuovo ciclo di commercial ci sono situazioni meno “estreme”.
   Secondo me i vecchi spot erano controproducenti per l’immagine dell’India soprattutto dopo il caso di Nirbhaya. Ecco qui, per esempio la bionda australiana che viene aggredita dai “risciowala” (vedi) o un’altra che viene assaltata da negozianti e dimentica la borsa.(vedi)  Non viene molta voglia di venire in vacanza in India…

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