SALUTE/ Naftalina, il veleno delle nonne?

Le famose palline antitarme si trovano solo on-line

 Vigevano (Pavia), 26 Agosto 2021

    A distanza di oltre 10 anni ho "scoperto" che le palline di naftalina non sono piu' in vendita. Le volevo comprare per mettere in soffitta come rimedio per topi e scarafaggi. Ho girato un paio di ferramenta, un centro fai-da- te e diversi supermercati. Ho chiesto anche della 'canfora'  che nella mia ignoranza e' la stessa cosa. Soltanto una commessa alla fine ha sputato il rospo, il commercio al dettaglio della naftalina o 'canfora' e' proibita. Gli altri commessi mi dicevano semplicemente che era 'esaurita'. 

Eta Beta, l'"uomo del futuro" nel fumetto di Topolino


   Esausta per aver pedalato per qualche chilometro su e giu' nella circonvallazione, mi fermo a prendere un caffe' e apro Google. La naftalina e' stata messa al bando in Europa e in Italia a partire dal 2008 perche' e carcinogena. Contiene delle sostanze chimiche che sono altamente dannose per la salute se ingerite o anche inalate. Come dice la parola stessa, la naftalina e' fatta di 'nafta'. quella roba appiccicosa che deriva dal petrolio, e' abbastanza ovvio che non puo' essere commestibile. Pero' se anche solo il vapore o il contatto puo' farti venire un tumore, allora e' un'altra storia. Un po' come il DDT, se ne sono accorti in ritardo che era un veleno anche per l'uomo, pero' per anni ha funzionato contro la malaria.

Sempre su Google pero' ho trovato diversi annunci di vendita on line di palline di naftalina (non canfora, naftalina, quella cancerogena appunto). La si puo' quindi ordinare su internet e viene recapitata a casa. Quindi non sembra essere del tutto vietata, ma forse e' solo caduta in disuso. Oggigiorno negli armadi le tarme trovano solo stoffe sintetiche, non commestibili. Oppure gli indumenti sono gia' trattati con delle sostanze chimiche che magari sono piu' velenose di questo vecchio e puzzolente rimedio usato dalle nostre nonne. 

    La scoperta mi ha scioccato perche' per 16 anni di vita in India sono stata quotidianamente a contatto con palline di naftalina, mothballs, le chiamano in inglese, 'mothaball' in hindi, e si intende le palline di naftalina o canfora vendute per poche rupie in ogni bugigattolo del Paese. La naftalina e' una ossessione per un miliardo e 200 milioni di indiani. La mettono ovunque, non sono nelle camere da letto, ma anche negli scarichi del bagno, nel lavandino dove ci fanno scorrere l'acqua sopra, in cucina, per 'igienizzare'.  Ognuno ha le proprie idee sul concetto di 'pulizia' ovvio, pero' in mancanza di altri prodotti piu' costosi e di marca, le umili mothballs hanno combattuto tarme, scarafaggi e altri insetti indesiderati da intere generazioni nelle case indiane.  Tant'e' che l'odore di naftalina ha impregnato l'intero Paese e - insieme agli aromi di spezie e altro - ti si attacca negli abiti quando arrivi in Europa. L'Odore dell'India di Pasolini. Quando ho lasciato Delhi, tre anni fa, ho spedito alcuni scatoloni in Italia, ovviamente riempiendoli di palline di naftalina. Ancora ora da quelle cose escono potenti effluvi della sostanza definita in questa parte del pianeta come 'cancerogena'.

Il bello e' che interrogando alcuni amici e conoscenti, non ne sapevano nulla del divieto. Approfondendo la cosa ho scoperto che il naftalene, nome scientifico della naftalina prodotta fin dal 1821 quando fu 'scoperta' da un americano, e' 'un sospetto cancerogeno di categotoria 3', secondo la classificazione UE, che non e'  la peggiore, anzi si tratta di sostanze di cui non si conoscono ancora bene gli effetti. Penso che il fumo dei diesel sia in categoria 2 e - a quanto mi risulta - i SUV non sono vietati. 

Mi chiedo se per caso non sia stata l'influenza di Eta Beta, lo scienziato pazzo amico di Topolino, che si nutre di palline di naftalina (solo nella versione italiana del celebre fumetto disneyano), che vive in un futuro di 500 anni, dorme sui pomelli del letto e ha una testa enorme. Non leggo piu' Topolino da decenni, mi piacerebbe sapere se Eta Beta va ancora ghiotto di queste palline bianche cancerogene.   

 


SLOW TRAVELLING - Il Castello di Mazze' abbandonato dai russi

Chivasso (Torino), 15 Agossto 2021

   Metti un Ferragosto a Mazze' Canavese, perche' no. Circa 10 km di pedalate tra campi di granoturco quasi maturo e autentica afa padana, e ti ritrovi un castello da fiaba avvolto da un bosco che sembra una giungla amazzonica e da un panorama mozzafiato sulla Dora Baltea. Con un pizzico di mistero per di piu'.


   Il castello di Mazze', un pueblito di circa 4000 anime tra le province di Vercelli e Torino, e' stata nel Medioevo la magione dei conti del Canavese, i Valperga, una casata che oggi non esiste piu'. Forse piu' che un castello era un palazzo signorile. Me li immagino i conti e tutti i mezzadri a coltivare i loro possedimenti e sopportare varie angherie. Tipo i 'maledeti Zorzi Vila' di Pennacchi (sto leggendo la seconda parte della saga dei Peruzzi in Canale Mussolini). Alla morte dell'ultimo Valperga, nel 1840, la storica dimora passa di mano ad altre ricche famiglie della zona che lo ristrutturano in stile neogotico, come appare ora, con torri, merli e stucchi, un po' da fiaba. I sotterranei pero' a quanto pare restano originali, risalgono all'epoca romana o addirittura celtica, precedente all'arrivo di Cesare. Negli Anni Novanta ospitano una mostra permanente di strumenti di tortura, in particolare della Santa Inquisizione, in collaborazione con Amnesty International. Tanto per aggiungere un po' di aria sinistra al luogo gia' ricco di leggende e misteri. 

   Il bosco che scende ripido alla Dora Baltea, la 'cerulea Dora' di gozzaniana memoria (il poeta Guido Gozzano e' di Aglie', nelle vicinanze) e' considerato 'magico', pare sia stato un luogo di rituali all'epoca celtica. Il fiume che si ammira dalla cima del monte forma una anca ed e' circondato da una rigogliosa natura. Era il parco dei Valperga, ora si chiama Oasi del Bosco Parco, ma e' anch'esso abbandonato. C'e' un sentiero che scende al fiume e che attraversa un tempietto, un belvedere e una chiesetta. Ma non ci sono andata, non ci sono indicazioni e me lo hanno sconsigliato. 

 
   E oggi che fine ha fatto il castello? Una tragica fine, si potrebbe dire. Negli ultimi due o tre anni e' rimasto chiuso, addirittura abbandonato dagli ultimi proprietari, una coppia di magnati russi che ci ha abitato per un po' giocando a fare i castellani (con tanto di bandiera russa sulla torre). Voci di paese dicono che dopo averlo comprato dai Salino di Cavaglia' nel 2012 per 3 milioni di euro sono scappati via lasciando una barca di debiti. Si sa, le cose in Russia non vanno molto bene. Adesso il maniero e' in vendita a prezzo super scontato, 450 mila euro, mi ha detto un mazzediese che stava passeggiando con il cane sotto le mura. 
Ovviamente occorre sapere quanti 'buffi' ha lasciato il proprietario, tal Mikyel Lyubchenko che lo aveva voluto come regalo per la moglie, a quanto pare folgorata dalle 'bellezze' del  Canavese. Chissa' cosa sarebbe successo se avesse visto la Toscana.  


Canarie/Quando il tuo vicino e' un panfilo da 25 milioni di euro

La  Gomera (Canarie), 2 agosto 2021

   Per un paio di settimane ho avuto come vicino di ancoraggio un superyacht da 25 milioni di euro definito come uno dei piu' lussuosi al mondo. Il panfilo di 45 metri costruito dalla societa' olandese Heesen Yacht e battezzato (giustamente) "Amore mio", ha buttato l'ancora nella baia di Valle Gran Rey, nel sud della Gomera, una delle piu' belle insenature dell'isola. Appena un po' in disparte rispetto alle tante barche a vela, tra cui la mia Maneki, che sono alla fonda nello stesso posto. Di notte era illuminato come una nave da crociera. 


   Sono andata a cercare un po' di notizie. Il proprietario e' il magnate greco Evangelos Marinakis, famoso perche' possiede anche due famose squadre di calcio, l'Olimpiacos e la britannica Nottingam Forest. Ma non era a bordo, i rumors del porticciolo di Vueltas riferiscono che 'e' stato affittato' forse a dei clienti russi. Puo' ospitare 10 persone, in cinque cabine matrimoniali, oltre a sette membri di equipaggio. Sbirciando dalla mia prua, da dove ho scattato anche queste foto, mi e' sembrato di vedere solo una coppia, lui che si allenava con un sacco da pugilato appeso a poppa e lei sdraiata su una sdraio a prendere il sole. Il panfilo, che ha uno scafo in alluminio, ha in "dotazione" un motoscafo da pesca e una piccola lancia per trasportare gli ospiti a terra. Oltre che moto d'acqua, surf, pedalo' e un gigantesco scivolo gonfiabile. Di tutto di piu' insomma. 


   Sembra nuovo di zecca, di fatti e' stato presentato al Monaco Yacht Show nel 2016. Gli interni sono Made in Italy, dello studio Cristiano Gatto. Altre curiosita': puo' percorrere 2.750 km con un pieno alla velocita' di crociera di 12 nodi e ha un serbatoio di 10 mila litri d'acqua (io ne ho 80 litri). Lascio immaginare il conto dal benzinaio. Ho saputo che solo il motoscafo di supporto ha fatto 6.000 euro di gasolio al porto di San Sebastian de la Gomera. D'altronde, leggo sempre sulla Rete, le spese annue di funzionamento ammontano a 2 milioni di euro. Amore Mio.