LA FOTO - La cresta de La Gomera avvolta dagli alisei

La Gomera, sabato 11 novembre 

Roque de Agando, La Gomera (Canarie) - Foto di Maria Grazia Coggiola


   Il "roque de Agando" è una formazione vulcanica de La Gomera (arcipelago spagnolo delle Canarie) che è uno dei simboli di pietra dell'isola. E' un monumento naturale che sorge a 1246 metri nella foresta di lauro selvatico del Garajonay. In termini tecnici si tratta di un "collo vulcanico", magma all'interno di un cratere che si è eroso con il tempo. Il suo nome, Agando, appartiene alla cultura dei "guancho", gli abitanti delle Canarie prima della colonizzazione ispanica, che lo ritenevano un luogo sacro. 

La foto è stata scattata con uno Galaxy Samsung nel pomeriggio quando le nubi spinte dall'aliseo, il vento da nord-est, iniziavano ad avvolgere la cima dell'isola. 

 

Canarie/La Madonna della Gomera sale in barca

 San Sebastian de la Gomera, 9 ottobre 2023

   La tradizione vuole che ogni 5 anni a la Gomera, il primo lunedì dopo la prima domenica di ottobre, una statuetta sacra raffigurante una Madonna nera venga portata in una solenne processione per mare dal santuario di Puntallana fino alla città di San Sebastian. Da oggi nella piccola isola dell'arcipelago spagnolo delle Canarie situata a sud di Tenerife, sono iniziati i festeggiamenti ('lustrales') dedicati alla patrona, la Vergine di Guadalupe. La tradizionale "bajada" della Madonna ha attirato sull'isola migliaia di persone che si sono assiepate sulla spiaggia di sabbia nera di San Sebastian per ricevere la reliquia. 

Processione de la Vergine di Guadalupe (foto Maria Grazia Coggiola)

   E' esattamente dal 1871 che ogni lustro la Virgen de Guadalupe "riappare" agli isolani dopo essere stata prelevata dalla chiesetta del promontorio di Puntallana (a circa 2 miglia nautiche) da un peschereccio ornato di foglie di palma e portata con un grande corteo di barche fino al porto di San Sebastian, capoluogo de la Gomera. Da qui l'immagine sacra viene messa su un baldacchino e trasportata a braccia fino alla chiesa dell'Assunzione. Per il prossimo mese la statuetta lignea, che raffigura Maria con in braccio Gesù Bambino,  visiterà tutti i comuni de la Gomera per poi ritornare nella sua cappella.

Processione via terra della Vergin de Guadalupe a San Sebastian de la Gomera (foto Maria Grazia Coggiola)

   La credenza risale al XVI secolo quando un galeone spagnolo diretto alle Americhe scorse un bagliore provenire dalla costa de la Gomera. I marinai scesero a terra e videro che la luce proveniva da una statua della Madonna in una grotta. La prelevarono e la portarono a bordo. Ma non riuscirono a continuare il loro viaggio, la nave si bloccò e uno stormo di gabbiani cominciò a volteggiare intorno alla statua. Gli uomini si presero paura e riportarono la statuetta dove l'avevano trovata. Dopo aver saputo dell'accaduto, il conte de la Gomera fece erigere nel 1542 una chiesa sul luogo e la dedicò alla Madonna di Guadalupe che si venera in Spagna, nella regione di Estremadura. 

   Questa è la leggenda che si narra e che è diventata parte del patrimonio culturale, non solo religioso, de la Gomera. La venerazione della Vergine di Guadalupe ha ispirato canzoni popolari dedicate alla "morenita di Puntallana" ed è molto radicata nella comunità cattolica dell'isola.  

  

  

RIFLESSIONI/Che ne sarà dei milioni di volumi della British Library e Bibliotèque Nationale de France nell'era digitale?

Londra/Parigi, luglio 2023


   La British Library di Londra e la Bibliotèque Nationale de France, due delle più grandi biblioteche del mondo, milioni e milioni di libri stampati, contando anche quelli "sottratti" durante il periodo coloniale. Tonnellate e tonnellate di volumi in chilometri di scaffali. Tutta questa carta che racchiude lo scibile umano oggigiorno è diventata obsoleta. Volendo si può contenere tutto quanto in un hard-disk o sulla cloud, e si libera uno spazio per farci un quartiere in pieno centro di Londra e Parigi. Chi va ancora a consultare dei libri in biblioteca? Manco più gli storici perchè ormai tutto è stato digitalizzato.
   Mentre ammiro i 14 piani di scaffali della British Library, nella la storica sede di St Pancras, mi saltano in mente riflessioni da capogiro.
British Library a Londra (foto Maria Grazia Coggiola)
Vi sono stipati 13 milioni di libri di carta, inclusa la Magna Carta e appunti di Leonardo da Vinci, tesori inestimabili
come quelli del vicino British Museum. Il potere della conoscenza umana è un qualcosa che si vede e si sente tra queste pareti. Penso con nostalgia che le biblioteche sono diventate le preziose custodi di un mezzo comunicativo, la scrittura su carta (o su foglia di banano se si parla dell'Asia), che dopo migliaia di anni è destinato a cadere in disuso. 
   Immagino tra decine di anni, questa non sarà più una biblioteca ma un museo di preistoria. Si andranno a vedere gli scaffali pieni di libri polverosi come oggi si guardano gli scheletri di dinosauri. La stessa biblioteca sparirà, magari diventerà qualcosa altro, magari una serra per preservare gli ultimi ortaggi sopravissuti all'inquinamento globale.
   La Bibliotèque Nationale de France è sparpagliata in più edifici di Parigi, ma la sede storica è nel quadrilatero Richelieu, vicino al Louvre, ed è appena stata restaurata e riaperta al pubblico. Anche questo sito, come la British Library, non è molto frequentato dai turisti, nonostante l'accesso sia gratuito. La 'salle ovale', che in passato era riservata a studenti e studiosi e oggi è aperta a tutti, lascia a bocca aperta per la sua maestosità. Un panteon rivestito di libri. A differenza della British Library, qui non è necessaria la registrazione per accedere e consultare i volumi. Quindi mi faccio avanti e chiedo a una giovanissima bibliotecaria qualcosa sulla valle del Rodano, in particolare sulle vie ciclabili. Mi risponde gentilmente di consultare su internet guide.michelin.fr, facendomi pure lo spelling, nel caso non lo conoscessi. 
   Che dovevo aspettarmi da una nativa digitale? Ringrazio e vado a cercarmi la sezione travel dove trovo arcaiche guide di cicloturismo. Sprofondo su una poltrona del tempio con un paio di volumi che sfoglio con il piacere sottile di appartenere a una esigua avanguardia di contro rivoluzionari della carta stampata.