Bla Bla Car e i nostalgici del Duce

Londra, 15 gennaio 2018
   Una volta, per noi giornalisti, per capire l``umore` di un Paese bastava parlare con il primo tassista che ti capitava sottomano, adesso ci sono i driver di Bla Bla Car
   Di recente anche io sono diventata una affezionata utente del popolare servizio del `car pooling`. E` veloce, costa meno di qualsiasi altro trasporto, piu` comodo perche` arriva ovunque, anche sotto casa, e anche piu` divertente (per me che sono una chiacchierona).
   Un paio di giorni fa ho fatto un viaggio fino da Torino a Malpensa con un simpatico lombardo sulla cinquantina insieme ad altri due passeggeri. Dopo i primi convenevoli, il discorso e` finito immancabilmente sulla politica. In Italia non si parla di altro che del voto del 4 marzo. Franco (nome fittizio) e` uno dei tanti disillusi dai partiti, convinti che non cambiera` nulla perche` e` il sistema che e` marcio fino alle ossa. Anche se c`e` qualche mela buona, secondo lui, immancabilmente finira` per corrompersi perche` questo e` il prezzo della carriera politica. ”Se vuoi arrivare a certi livelli, devi rubare anche tu” e` la sua convinzione. Ho pensato che Franco fosse quindi un potenziale elettore del M5S o della Lega, invece no, anche loro, ”sono come tutti gli altri”. Insomma e` pessimismo cosmico alla Leopardi.
   “Ma ci deve essere una via di uscita, non basta dire che tutto va male” sbotto io mentre usciamo dal casello della To-Mi. Franco mi elenca altre ragioni del suo negativismo per qualche decina di chilometri, poi in prossimita` di Malpensa trova il coraggio e mi dice quello che pensa: “Ci vorrebbe un dittatore, uno che sia in grado di rimettere in sesto le cose, magari solo per un po` di anni...”. Gli ricordo che i regimi autoritari difficilmente se ne vanno, anzi c`e` il rischio che peggiorino con conseguenze disastrose per la liberta`.
   Purtroppo la conversazione finisce li` perche` siamo arrivati. Entro in aeroporto rimuginando sulle sue parole, il fascismo e` nato sul qualunquismo, su una sfiducia totale nelle istituzioni simili a quella di Franco, se ben ricordo. E se la prossima volta che torno in Italia mi trovo un nuovo Duce?

Firenze e la fiaba di Andersen

Firenze, 5 gennaio 2018


Ho festeggiato il mio compleanno a Firenze, quella descritta da Hans Christian Andersen nella sua fiaba Il Porcellino di Bronzo (che in realta` e` un cinghiale...)




Eccola:

Nella città di Firenze, non lontano daPiazza del granduca , si trova una traversa che credo si chiamLPorto rossa; qui, davanti a una specie di bancarella di verdura, sta un porcellino di bronzo, di bella fattura; fresca e limpida acqua scorre dalla bocca di quell'animale, che a causa dell'età è tutto verde scuro solo il grugno brilla, come fosse stato tirato a lucido, e questo si deve alle molte centinaia di bambini e di poveretti che vi si afferrano per avvicinare la bocca a quella dell'animale e bere. È come un quadretto vedere quel bel porcellino di bronzo abbracciato da un grazioso fanciullo mezzo nudo, che accosta la fresca boccuccia al suo grugno.