Giornalismo/ Adani anti Modi? Le cantonate della stampa italiana sull'India

Gomera, 28 gennaio 2023

Sono stata in India ben 16 anni e in quel periodo ho lavorato come corrispondente per Ansa e per La Stampa. L'India e' un "subcontinente", il secondo Stato piu' popoloso, ma solo per poco, dopo la Cina, e civilta' antichissima e ricca di saggezza, si pensi alla pratica dello yoga diffusa in tutto il mondo. Senza contare che In Italia la grande comunita' indiana, in particolare quella sikh, e' una delle piu' numerose e operose in Europa. 

Questa lunga premessa per dire che ai media mainstream italiani dell'India non interessa un fico secco. Anzi peggio, quelle poche volte che la patria del Mahatma Gandhi riesce a entrare in pagina, e' una ridda di stereotipi, ignoranza e anche strumentalizzazione. Prendiamo il pezzo di oggi su La Stampa, datato da Taipei (oltre 5 mila km da New Delhi), che parla dei del collasso finanziario di Gautam Adani, il Rockfeller indiano. Il miliardario viene definito nel titolo "anti Modi", mentre nell'occhiello si fa capire che la colossale perdita alla Borsa di Mumbai di 50 miliardi di dollari sarebbe legata al fatto che con "le sue tv sfidava il premier".


Allora facciamo un po' chiarezza.  Adani, come spesso capita a molti self made man, ha tirato troppo la corda, il suo impero cresciuto a dismisura proprio da quando il leader indu nazionalista Narendra Modi e' salito al potere, era pesantemente indebitato, c'erano gia' state delle scosse di avvertimento e ora la bolla e' scoppiata, e come spesso capita in questi casi, c'e' stato il fuggi fuggi degli azionisti. Il presidente dell'omonimo Adani Group, proveniente dal Gujarath, lo stato piu' industriale e "calvinista" che fu governato dallo stesso Modi per un decennio, ha fatto la sua fortuna nei porti commerciali, energia e altri settori strategici dell'economia indiana. E si sa benissimo che Modi e' appoggiato dagli industriali, che sono i protagonisti, della sua politica "make in India".  Altro che nemico, sono pappa e ciccia, 

Ma siccome il governo Modi e' controverso perche' e' associato all'estrema destra, ed e' vero ci sono i fanatici indu' nel suo partito, ecco allora che diventa il 'cattivo' oppure lo si associa alla destra italiana e allora giu' con la mannaia. Senza capire nulla e senza manco leggere l'articolo. Senza capire che proprio Adani aveva comprato l'anno scorso il canale Ndtv, l'unico che era ancora indipendente e che ancora poteva criticare il potente Modi. Le tv indiane sono ora imbavagliate dai grandi gruppi industriali: CNN-Newws 18 (ex Cnn-IBN), la principale concorrente di Ndtv, era gia' passata diversi anni fa nelle mani di Mukesh Ambani, il piu' ricco dell'India.

Che poi Modi avra' i suoi difetti e, come Trump, non gode del favore della stampa, ma alla fine va riocordato che e' quello che ci ha ridato i due maro' coinvolti nell'uccisione di due pascatori in Kerala nel 2012. Se fosse stato per il governo di centro sinistra di Sonia Gandhi i due militari sarebbero ancora a New Delhi.  Di recente la vicenda e' di nuovo stata rinvangata dallo stesso maro' Massimiliano La Torre, il capo del team di sicurezza antipirateria sulla petroliera Enrica Lexie, in un libro conversazione con Mario Capanna, "Il Sequestro del Maro'".