Riflessioni solitarie di Capodanno, perche' cosi' tanti stupri a New Delhi

   Se ci pensiamo bene non c'e' nulla di particolarmente lieto da celebrare nel 2012 che se ne e' andato e nulla da gioire per il 2013 appena nato.

    A New Delhi la fine dell'anno e' stata senza danze e cotillon per Nirbhaya (nome finto), la ragazza morta dopo uno stupro che le ha sfondato la pancia. Appena qualche botto alla mezzanotte mentre stavo guardando Hangover II su Hbo, un film idiota proprio come certe cose dell'anno appena passato. Alla prima pubblicita' ho cambiato canale.
   Me ne sono stata a casa da sola a godermi la serata. Non mi sono mai piaciute le feste a comando e quindi sono contenta cosi'. Potevo andare ai cortei di solidarieta' che hanno fatto in diverse strade, ma i cinque gradi mi hanno fatto passare la voglia. A modo mio ho reso omaggio alla ragazza.
   Mi chiedo pero' se non fosse stato a sud Delhi, se lal vittima non fosse stata una ragazza istruita (anche se di famiglia povera) e senza il clamore mediatico alla Peepli Live per citare un istruttivo film di Aamir Khan del 2010 sui contadini suicidi. Insomma gli indiani si sarebbero arrabbiati cosi' tanto con i loro governanti per uno stupro in un villaggio in Bihar? Ovviamente no.

Ma forse questa violenza e' differente perche' e' figlia di un'aggressivita' rampante a New Delhi. Purtroppo e' figlia del progresso come si suol dire. Lo si e' gia' dimenticato, ma pochi mesi fa dei rapinatori hanno ucciso a bastonate il marito di una cooperante italiana a Gurgaon, il polo del terziario alla periferia della capitale. Alienazione urbana, lotta quotidiana per la sopravvivenza, avidita', un ceto di arricchiti che usa la prepotenza anche appena mette il muso fuori di casa, alcolismo, facile accesso a pornografia on line e mercificazione del corpo della donna nei film, pubblicita' e TV. Cose normali in qualsiasi metropoli occidentale, ma che a New Delhi sono arrivate tutte in fretta, troppo in fretta per i giovani indiani.



Maro', e' arrivato Babbo Natale, vediamo se arriva anche la Befana

Quelli che a tutti costi vogliono sempre vedere complotti ovunque, pensano che il permesso natalizio concesso ai maro' dai giudici dell'Alta Corte del Kerala sia frutto di un accordo ''segreto'' tra Roma e New Delhi. Del tipo che il governo indiano dice si' alla licenza che permette ai nostri di salvare la faccia nei confronti dell'opinione pubblica e in cambio ottiene informazioni su chi ha preso le presunte mazzette della vendita degli elicotteri Agusta-Fimmeccanica destinati al trasporto di Sonia Gandhi e altri vip. Gli elicotteri sono gia' stati pagati e devono essere consegnati in questi giorni.
Io penso invece che e' stata una mossa furba da parte del nostro team legale e dei diplomatici della Farnesina. Non potendo ottenere la sentenza della Corte Suprema prima di Natale come speravano in Italia, allora si e' trovato l'espediente per ottenere lo stesso risultato anche se temporaneo.
Gli indiani hanno un debole per la religione e per la famiglia. Rispettano tutte le feste comandate nel loro calendario di festivita' pubbliche, compreso ovviamente il Natale. Se poi si tratta di riunirsi con madri, figli, sorelle e fratelli anche il giudice piu' inflessibile si intenerisce.  Insomma il Babbo Natale indiano ci ha fatto un bel regalo. Vediamo ora se arriva anche la Befana....

Il Natale dei Maro', la versione vista dall'India

Visto che stasera Palazzo Chigi ha comunicato che ''e' stata rinviata'' la sentenza dellaCorte Suprema in merito alla legittimita' dell'arresto dei due maro', mi permetto di chiarire un paio di cose perche' come giornalista mi sembra doveroso informare. Purtroppo lo posso fare soltanto sul mio blog.
1 Ho passato gli ultimi due giorni alla Corte Suprema e non c'era nessuna indicazione che il chief justice Altamas Kabir si pronunciasse. Dopo la chiusura del dibattimento a settembre non e' stata fissata alcuna data. Non capisco quindi il ''rinvio'', direi piuttosto un ritardo sui presunti tempi dei verdetti della Corte che sono di tre mesi.  Inoltre, il calendario delle udienze viene  fissato alcuni giorni prima. Siccome oggi e' stato l'ultimo giorno di lavoro della Corte prima della pausa natalizia e domani, sabato, i giudici non ci sono... non capisco come poteva essere ''imminente'' o ''prima di Natale''.  Impossibile tecnicamente. Ho chiesto poi se era possibile che il Kabir decidesse di pronunciarsi durante la chiusura degli uffici, magari aprendo lui la porta della Corte e accendendo le luci. Mi hanno guardata come una pazza.
2 Per quanto ne so, il ministro degli Esteri Salman Khursheed non avrebbe dato alcuna assicurazione ne' al suo omologo Terzi nella telefonata del 4 dicembre, ne' all'ambasciatore Giacomo Sanfelice quando lo ha visto l'altro ieri nel suo ufficio. Il governo non ha nessun potere sui giudici. E anche se ce l'ha, non puo' farlo vedere apertamente accogliendo la richiesta di Roma.
3 Questa e' una considerazione mia: inq uesti giorni ci sono le elezioni in Gujarat, roccaforte della destra,  e forse non e' il momento giusto per emettere una sentenza che potrebbe (sottolineo il condizionale) essere favorevole ai maro' perche' in effetti l'omicidio e' avvenuto al di fuori delle acque territoriali indiani.
4 e ultimo. La logica e' che quando si fanno i diktat, del tipo ''vogliamo la sentenza prima di Natale'' , bisogna valutare l'avversario. Se e' uno stato vassallo, tipo il Pakistan con gli Stati Uniti, o la Grecia con la Germania, funziona. Nel caso contrario e' da evitare perche' e' controproducente a meno che non si abbia qualche merce di scambio. Possibile che in Italia, il Paese di Macchiavelli, sia sparita anche la diplomazia?  

Metti una gita un barca sulla Yamuna a New Delhi


Ho messo su Facebook questa foto dove io sto remando sulla Yamuna, in pieno centro di New Delhi, su una barca di solito usata per immergere le ceneri dei morti o per andare a un tempietto in mezzo al fiume davanti al ghat Nigambodh, dove si tengono le cremazioni come a Varanasi. Sono andata con Deborah Nadal, una laureanda in antropologia che sta facendo una interessante tesi sulla convivenza uomo-animali nelle aree urbane. La foto e' sua.
Le reazioni dei miei amici in Italia, dove probabilmente le temperature erano sotto zero, sono state positive, del tipo ''ma che bella gita!''.  I miei amici a New Delhi hanno invece reagito con estremo disgusto. Anche se in pochi l'hanno vista forse da vicino, la Yamuna (al femminile perche' e' anche una dea...) e' sinonimo di fogna. E hanno ragione. E' uno dei fiumi piu' inquinati del mondo, non scorre, e' praticamente una cloaca a cielo aperto e per di piu' e' nascosta alla vista degli abitanti, almeno quelli ricchi... Si accorge della sua esistenza solo quando si va nel  polo terziario di Noida, per esempio, e la si vede dai ponti. Ma se non si aprono i finestrini dell'auto, non si sente nemmeno la puzza.
Dove voglio arrivare? Pensate per un momento alla Yamuna come un fiume, tipo la Senna o il Tamigi,  che attraversa una grande metropoli, con l'acqua che scorre e sponde dove passeggiare. E veramente ''fare una gita'' in barca. Non sarebbe bello? Un sogno? No. Basta volerlo, come e'' stata realizzata in pochi anni la metropolitana o il terminal T3. Oppure come e' stato costruito due anni fa l'autodromo di Formula Uno o  come si sta recuperando Hauz Khaz Village, diventato da un anno circa il centro della vita notturna della capitale.