Canarie/ E' appena passata la tempesta Celia

 Gran Canaria, 14 Marzo 2022

"Passata e' la tempesta:

Odo augelli far festa, e la gallina

Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno..."

Giacomo Leopardi, La Quiete dopo la Tempesta. 1829

   Oggi le isole Canarie erano in allerta per il passaggio della tempesta Celia, che ha colpito anche la Spagna. Nel pomeriggio le autorita' dell'arcipelago spagnolo hanno chiuso le scuole per precauzione. Il maltempo ha portato pioggia nel versante settentrionale e raffiche di vento sulle cime montagnose fino a 90 chilometri orari.

Anfi del Mar (Gran Canaria)

   La 'borrasca' ha interessato

Anfi del Mar (Gran Canaria), ancoraggio
 anche il versante meridionale, quello sottovento dove si concentra l'industria turistica. Dopo che l'agenzia meteo Aemet ha emesso l'allerta per vento e forte mareggiata, ho cercato un riparo per la mia barca a vela Maneki. Ho ancorato, con 40 metri di catena (a una profondita' di 8 metri) nella baia di Anfi del Mar, una spiaggia da cartolina per via della sabbia bianca, ovviamente 'importata" che le da' un tocco caraibico.  Insieme ad altri 4 velieri ho ancorato davanti ai grandi hotel costruiti a picco sulla scogliera. Una buona schermatura dal forte vento da Nord/Nord-Ovest che era previsto, come si vede da questo screenshot di Windy.com, uno dei siti di previsioni meteo piu' usato dai velisti. 
Da Windy.com

Nonostante cio' a partire dalla notte e per tutta la giornata ci sono state violente raffiche fino a 35-40 nodi che ogni volta facevano volteggiare gli scafi come in un valzer viennese. Per fortuna non si e' sollevata onda in quanto il vento tirava da terra, il che significava anche meno pericoli di finire sulle rocce in caso di poca tenuta dell'ancora. La mia ancora ha tenuto bene, ovviamente sono stata in allerta parte della notte e tutto il giorno a controllare che non arasse sul fondo.

   In teoria l'allerta meteo continua anche in serata, ma gia' a partire dal tramonto, le raffiche sono calate. In cielo e' comparso un fronte freddo e l'aria si e' fatta molto tersa come dimostra questa foto scattata al calar del sole dalla mia barca. 


RIFLESSIONI / Guerra, pandemia, guerra, pandemia (REPEAT)

"Sentinella, a che punto e' la notte? Sentinella, a che punto e' la notte? La Sentinella risponde: 'Vien la mattina, poi anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure, ritornate, venite". 
ISAIA 21,11-12. 

Gran Canaria, 3 marzo 2022
    Quasi due anni fa scattava il primo lockdown, il "confinamiento" anti Covid,   come lo chiamano gli spagnoli. Ero a Gran Canaria, come ora, esattamente nel porticciolo di Pasito Blanco, sulla costa meridionale, sulla mia barca a vela Maneki ferma alla fonda. 
Un tratto del sentiero verso Arguineguin 

   Come in Italia la polizia spagnola, la Guardia Civil, faceva molti controlli, quindi mi ritrovavo a giocare a nascondino con le forze dell'ordine quando volevo fare una camminata. Come molte persone in Italia, bloccate in casa, anche io mi sono inventata dei percorsi "segreti" dove poter passeggiare al riparo dei controlli delle pattuglie. Il desiderio di sgranchirsi le gambe era ancora piu' forte per il fatto di essere sempre in barca, in spazi ristretti e per di piu' con costante dondolio. 
   Di solito percorrevo una strada sterrata da Pasito Blanco al porticciolo peschereccio di Arguineguin, circa 7 km un po' sentiero e un po' strada provinciale, la GC500 per l'esattezza, che attraversa un paesaggio lunare, completamente desertico, puntellato qua e la' da scogliere e spiagge di sabbia nera.  Arguineguin, per la cronaca, era di recente salito alla ribalta per essere la "Calais delle Canarie",  punto di raccolta di migliaia di migranti maghrebini ammassati sul molo. 
   Come nel resto della parte meridionale dell'isola, dove piove in media sei giorni all'anno, ci sono solo rovi secchi e spinosi di euforbia e qualche masso isolato. Davvero poco per nascondersi se capita di avvistare la polizia. 
   Dopo due anni ho rifatto oggi lo stesso sentiero. Non mi devo piu' nascondere o girare sui miei tacchi improvvisamente quando vedo la polizia che in questo paesaggio cosi' brullo riuscivaa individuare facilmente chiunque si trovasse fuori di casa. E' completamente diverso. Ci sono molti vacanzieri, in camper o furgone, una fila di tende da campeggio in spiaggia, sciami di ciclisti sulla strada provinciale e altre persone che camminano come me o che portano a passeggio il cane. 
Campeggiatori vicino a Arguineguin

Pero penso a chi oggi in queto momenti percorre una stessa strada in una citta' dell'Ucraina e si deve nascondere non dalla Guardia Civil come due anni fa o perche' non ha la mascherina obbligatoria o il gren pass. Si deve nascondere dai bombardamenti, dai colpi di mortaio, dai cecchini, dalle violenze di una guerra 'vera' non chirurgica come sembrava che fossero diventati i conflitti armati. Perche; come ci insegnano,  la storia e' fatta di pandemie e di guerra, di guerre e pandemia....adesso e' finita (almeno sembra) la pandemia ed e' iniziata la guerra, Queste erano le mie considereaziooni mentre dopo due anni ripercorrevo la strada della "paura" tra Pasito Blanco e Arguineguin.