A EST DELLE INDIE/ Da Hoi An a Hue, sulla 'costiera vietnamita'

Hue, 20 ottobre 2016
   Da Saigon ho preso il treno della ‘Riunificazione’ e dopo una notte di viaggio sono arrivata a Da Nang, a sud del 17esimo parallelo. Ci sono tre tipi di sistemazione, le cuccette (“sleeper”), poltrone (soft seat) e panche di legno (‘hard seat’). Ovviamente le panche sono piu’ economiche, piu’ o meno quanto costa un bus. Quando ho comprato il biglietto pensavo in realta’ non fosse cosi’ ‘hard’, invece sono veramente delle panche di legno stile Ottocento. Molto retro’ma decisamente scomodo. Meno male che ti danno delle coperte (l’aria condizionata c’e’ed e’ freddissima) che puoi sistemare sotto il sedere. Poi sta a te trovare la migliore posizione per dormire. Puoi distenderti con la schiena e tenere le gambe alzate sul finestrino, tipo L rovesciata. Oppure ti metti su un fianco e allunghi le gambe a squadra sull’alto sedile. Alcuni si erano portati una stuoia e si sono messi a dormire tra i sedili che mi sembrava la soluzione migliore. Per me il problema principal, in realta’, e’ stato il freddo.
  Da Nang, distrutta dalla guerra, e’una citta’ in piena espansione oggi, con i resort sul mare. Non l’ideale per sostare. Sono invece tornata indietro di 20 km a Hoi An, raccomandata dalla Lonely perche’ e’ stato un antico centro di commerci di cinesi e giapponesi nel XVI e XVII secolo e c’e’ ancora un borgo (patrimonio Unesco) che miracolosamente e’ sopravvissuto ai bombardamenti. Peccato che sia completamente occupato da ristoranti e negozi, a tal punto che si fa fatica a vedere l’architettura originale. Alla sera le strade del borgo e il fiume Thu Bon si riempiono di lanterne cinesi. E’ decisamente il luogo piu’ romantico del Vietnam, anche se del tutto finto.
    In realta’ Hoi An per me e’ stato il punto di partenza per un viaggio in moto su una delle strade piu’ belle , una sorta di ‘costiera vietnamita’. E’una strada che parte da Da Nang e che attraversa l’Hai Van Pass, un famoso valico dove ci sono dei resti di fortifcazioni francesi, e che finisce a Hue, la ex capitale all’epoca dell’impero vietnamita.
    E’ estremamente facile e cheap (17 dollari) affittare uno scooter per la giornata (che si lascia poi a destinazione). La strada che attraversa le “Marble Mountains” ha panorami mozzzafiato sul Mar Cinese Meridionale. Ma gli ultimi 40-50 km sono tra i camion dell’autostrada numero 1 (NH1) la “strada senza gioia’ perche’ e’ stata teatro di molti combattimenti.
    
Anche Hue ha un passato tragico. Terzani, in ‘pelle di leopardo’, racconta dell’assedio alla cittadella dove gli americani avevano la base. E’qui che c’e’ il fiume dei Profumi (Song Huong River), un nome romantico per un fiume che invece ha visto le peggiori atrocita’ . Ho scoperto che esiste una canzone anti guerra scritta da Biagio Antonacci dedicata a questo corso d'acqua.
    La moderna Hue e’ invece una citta’ consumistica e un po’ volgare, contrariamente alla sua fama di “capitale culturale’. Ceffi poco raccomandabili mi hanno fermata un paio di volte in strada, in pieno giorno, offrendomi della weed, marijuana. E’ un punto di passaggio obbligato per il turismo di massa e le conseguenze si vedono.

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