New Delhi, soldi e topi al Khan Market

   Non c'e' nulla fa fare, vivendo qui in India bisogna accettare la convivenza con i topi. Che piaccia o meno dobbiano renderci conto che dividiamo piu' o meno gli stessi spazi nella capitale e abbiamo gli stessi problemi di sovraffollamento. Ieri mi trovavo al Khan Market, l'ammasso di catapecchie chiamato la 'Fifth Avenue'' indiana per gli affitti da capogiro. Ero andata in un bugigattolo di un cambia soldi, nella parte piu' sfigata dove non ci sono ancora i negozi di lusso, per cambiare degli euro in rupie. Uno sgabuzzino che fuori vende ricariche per telefono ha una vera e propria banca nel retro. Cambiano tutte le monete del mondo e per qualsiasi importo. E non c'e' neppure una porta, ma un telo di plastica che ripara dal caldo e polvere.
    Durante l'operazione ho assistito a una scena che penso veramente solo in India sia possibile vedere. Tra diversi salamelecchi mi hanno fatto accomodare dentro il cubicolo, di due metri per due, dove c'e' una scrivania e un televore che trasmette cricket o Bollywood. Dopo aver allungato una banconota in euro, il tizio ha aperto il cassetto per darmi le rupie. A quel punto ho visto che ha esitato un attimo. Ha quindi tirato fuori tutto il cassetto e ha chiamato un inserviente che e' arrivato come un fulmine.
    Gli lancio uno sguardo stupita. Quando il cassetto mi passa davanti, vedo un topolino morto stecchito tra le mazzette di rupie. Avviene tutto come un lampo. Pochi secondi dopo il cassetto ritorna al suo posto ''liberato'' dall'intruso buttato in strada senza troppe cerimonie.
    Senza una parola, come se nulla fosse successo, il tizio conta le banconote e me le porge con un sorriso e un grazie. Rimango di stucco. Non oso contarle. Le ripongo in una tasca della borsa. Ringrazio ed esco cercando di non guardare sul marciapiede alla ricerca del povero roditore.

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