Diario da Izmir (Turchia) - La peccaminosa Smirne sulla costa egea

Ismir, 20 giugno 2016 

    Sono arrivata da Istanbul a Izmir, che io continuo a chiamare Smirne, perche’ mi fa tornare indietro ai tempi del liceo classico, e ho avuto un bero e proprio shock. E’ una specie di Montecarlo della Turchia. Tutto e’ moderno e pulitissimo. Il moderno lungo mare di...., fulcro della vita notturna,  fa retare a bocca apeta. Non c’e’ rimasto molto degli antichi splendori a parte l’Agora, ma non c’e’ da stupirsi con tutte le guerre che si sono fatte qui , da Troia a Gallipoli, per il controllo dei Dardanelli.
    Qui il Ramadan non esiste e non si sentono i muezzin. Invece c’e’ la musica dei club dove i giovani si riuniscono a bere birra e a fumare. Le ragazze sono vestite alla moda e ostentano zeppe e tacchi vertiginosi. I ristoranti sono strapieni di gente allegra. Appena arrivata, il titolare dell’ostello, “In House Hostel”, mi ha subito dato informazioni dettagliate sui club e discoteche. Li' per li' non ho capito.. ma quando non ho fatto un giro sul lungomare mi sono resa conto di dove ero finita...Izmr, la terza citta' della Turchia, mi ricorda Tel Aviv che si contrappone alla bigotta Gerusalemme (Istanbul in questo caso).
   Al ritorno ho anche visto delle donne molto truccate che ammiccavano per strada a due passi dal museo di Mustafa Kemal Ataturk...colui che ha forgiato l'anima laica della Turchia purtroppo in contrapposizione con l'attuale governo.

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