Holi, festa dei colori e palpeggiamenti


Sto viaggiando in direzione nord di Delhi attraverso una strada non battuta dell’Uttar Pradesh, di quelle dove per chilometri non si vedono null’altro che piramidi di cacche essicate e fornaci di mattoni. Ho visto moltissime donne e bambini a “impastare” mucchi di cacca per farne delle formelle rotonde. Devo dire che mi é sembrato di vedere anche uno certo senso artistico, ma non vorrei essere irriverente. Forse é questa la stagione dove si accumula questo prezioso combustibile per cucinare e scaldarsi.
Oggi é una giornata particolare, é la vigilia di Holi, la festa dei colori, una sorta di carnevale dove ci si tira addosso polvere e acqua colorata. Una giornata all’insegna del "semel in anno licet insanire". La battaglia dei gavettoni é giá iniziata oggi. Mentre ero in scooter lungo la strada per Saharapur dove mi trovo ora sono stata bersagliata da ragazzi con pistole ad acqua, dai palloncini pieni di colori e perfino dale immancabili cacche. I bambini si divertivano a centrare i finestrini dei bus. Ma oggi é anche la giornata in cui ci si ubriaca con superalcolici e ci si fa di “bang lassi”, marijuana che si prende sottoforma di beverone allo yougurt. Ieri sera a Delhi, davanti a un liquor shop vicino a Defence Colony, c’era la coda in strada per entrare. La gente in giro é decisamente su di giri, fin troppo direi, soprattutto gli uomini. Il mio amico Jinu, comunista keralese e ex leader studentesco, dice che Holi é l’unico giorno in cui i ragazzi possono “toccare” le ragazze con la scusa di colorarle. Palpeggiamenti a libertá, pare, “seno soprattutto” precisa lui che quando era nel campus universitario ne avrebbe “colorate parecchie”. A quanto pare anche le ragazze aspetterebbero Holi per farsi “colorare”. Ma la cosa si ferma lí, “sopra la cintola”, mi mostra Jinu che probabilmente, ne sono quasi sicura, rimpiange quei bei tempi…

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