Rivolta indiana all'ambasciata d'Italia a New Delhi?

Leggo oggi di una curiosa, ma allarmante, notizia del Times of India di una rivolta del personale indiano all'ambasciata d'Italia di New Delhi. Come potete leggere qui, i dipendenti locali vogliono fare causa allo Stato italiano perche' si sentono discriminati in termini di salario rispetto ai colleghi italiani che fanno le stesse mansioni. Non sono in grado di verificare le fonti e quindi non posso confermare se e' vero.
Ma - che io sappia - la disparita', per quanto odiosa, c'e' sempre stata almeno da quando sono qui. A tal punto che non solo gli indiani, ma anche gli italiani residenti in India hanno un ''local contract''. Se io, per esempio, voglio fare la bibliotecaria o la segretaria mi propongono un salario equiparato ai ''locali'' ovvero circa 500-600 euro al mese. Cosa che nel mio caso non mi permetterebbe di vivere visto che pago gia' 400 e passa euro di affitto. New Delhi - si sa - e' diventata carissima e io sopravvivo solo perche' stringo la cinghia.
Il problema esiste da tempo e probabilmente esiste anche per le altre ambasciate. Ma ora si e' acutizzato. Perche? Come accenna l'articolo, potrebbe essere una ripercussione del braccio di ferro in corso sui maro' arrestati in Kerala e oggetto di una dura battaglia legale. Le relazioni e l'amicizia tra Italia e India sono  rimastae''intatte'' tutti ripetono. Ma comincio a dubitare.

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