Elezioni 2013 - Ho votato in cucina, ma ho qualche dubbio

Stamattina ho votato mentre facevo colazione. Non e' la prima volta, ma mi fa sempre un certo effetto vedere e toccare le schede a mio piacimento e poi metterci la croce con una biro e non con la matita copiativa che ti danno ai seggi in Italia. Tenere le schede sul tavolo della cucina, tra i giornali e la tazza del caffe', mi sembra quasi un gesto dissacrante.
La circoscrizione a cui appartengo e' quella di ''Africa, Asia, Oceania e Antartide'' che mi fa un po' ridere. Come al solito quasi tutti i candidati sono in Australia. Che ne sanno loro dei nostri problemi di emigranti in India? Assolutamente nulla. Mentre cercavo sul web i profili dei candidati mi chiedevo come sono stati selezionati. Ci sono state delle primarie? Forse si'. Pero' io vengo a sapere di questi aspiranti deputati e senatori solo all'ultimo quando leggo il loro nome sulla scheda elettorale. E ci sono solo due candidati per un posto. Non male una percentuale di successo del 50%. 
Con una tempistica perfetta, il giorno prima che mi arrivassero le schede, e' giunto via posta un volantino di Bersani intitolato ''l'Italia Giusta''. Dice che la destra ha tagliato i contributi destinati agli italiani nel mondo a 16,2 milioni di euro (2012-2013). Non sapevo manco che esistessero!  Della famigerata I-card, la ''carta dell'Immigrato'', sono venuta a sapere dopo tre o quattro anni. E comunque adesso non offre piu' sconti sui treni che e' la cosa che interessa di piu' gli emigranti che tornano al paesello.
Non capisco inoltre - ma onestamente sono all'oscuro dei misteriosi meccanismi elettorali - perche' ci sono soltanto quattro partiti per la Camera e per Senato, ovvero Grillo, Monti, Pd e Pdl.  Perche' noi emigrati non possiamo votare per tutti i partiti?

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