La "Twitter Help Line" del Ministero degli Esteri, così si aiutano gli immigrati

New Delhi, sabato 13 agosto 2016 

    Un po' di giorni fa un fotografo di moda di New Delhi è andato in luna di miele in Europa da solo perchè la moglie aveva perso il passaporto poco prima della partenza. L'intraprendente giovane ha poi inviato un selfie alla 'Twitter Helpline' del Ministero degli Esteri (Mea) in cui è seduto in treno con accanto una foto del viso della sposa in grandezza naturale. Lo scatto ha fatto il giro del mondo perchè è una storia commovente e anche perchè, come si dice nel mondo del giornalismo, è la classica notizia "da ombrellone" o da Ferragosto.
   In realtà la vicenda è molto interessante perché rappresenta un modo nuovo e sicuramente positivo di fornire servizi ai cittadini grazie alle nuove tecnologie.
   Il tweet di Faizan Patel è stato infatti intercettato dal Mea che si è interessato e ha fatto avere immediatamente alla signora Patel il duplicato del passaporto e un appuntamento al Vhf, l'agenzia che si occupa del rilascio dei visti italiani. Non si sa poi se il Consolato Italiano di New Delhi le ha concesso il duplicato del visto con altrettanta solerzia...ma di fatto questo è successo. In un Paese che ha 1,2 miliardi di abitanti, c'è la possibilità che quando uno ha bisogno di qualcosa dal proprio governo la ottenga in tempi brevi. Lo so che è molto probabilmente è un prvivilegio di una ristretta elite che sa come usare Twitter e sa che esiste la Twitter HelpLine...ma non si dimentichi che in India ci sono 220 milioni di smarthphone, più che negli Usa. Sempre più gente, anche nell'India profonda, è connessa alla Rete.
   Non so in Italia sarebbe avvenuto lo stesso. Tanto per fare un esempio, al consolato italiano di Londra i tempi di attesa per il rinnovo di un passaporto sono di circa due mesi. E se un cittadino italiano ha un'emergenza deve provarla con certificati medici non con un selfie spiritoso.
   Qualcuno avrà pensato che la ministra degli Esteri Sushma Swaraj, una veterana del Bjp, non abbia altro da fare che venire in sos a sposini in luna di miele all'estero. Invece no, perché da quando c'è lei, per la prima volta, gli indiani all'estero hanno trovato qualcuno che li ascolta e li aiuta quando hanno bisogno. A parte le evacuazioni dalla Libia e da altre zone di guerra, la Swaraj è intervenuta in molte situazione di crisi per salvare immigrati indiani in pericolo o bloccati. L'ultimo caso è delle migliaia di lavoratori senza stipendio in Arabia Saudita che rischiano la fame. E' una inversione di rotta rispetto al passato e di questo bisogna darne atto al Bjp e al governo Modi. 
   Si dice che la Swaraj è il "ministro degli indiani all'estero" e non il ministro degli Esteri. Non è forse questo anche il suo mandato? Dovrebbe pensare più alla politica estera che invece viene gestita dal super premier Modi? L'anno scorso poi è stata accusata anche di favorire un ricercato per corruzione, Lalit Modi, ex patron del cricket, che si trova ora a Londra (insieme ad un altro fuggitivo per evasione fiscale, l'industriale della birra Vijay Mallya).
   Forse avrà anche scheletri nell'armadio ma non si può negare che non si interessi ai connazionali. E per questo raccoglie molti consensi, almeno così mi sembra quando parlo con la gente. Alla fine sono i fatti che contano.

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