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Daman, nel covo dei "nostalgici" portoghesi

Daman, 19 dicembre 2015

   Sono arrivata a Daman, ex colonia portoghese sulla costa del Gujarat, dopo una lunghissima giornata di guida da Anand. Sono 300 km e la NH 08 fa una deviazione circolare per bypassare la citta’ di Baroda o Vadodara. Pero’ dopo prosegue dritta verso sud e il 'contatore' dei km verso Mumbai scende velocemente. Piu' si va avanti e piu' si sente anche l’aria tropicale. Mi ricordo quando centinaia di km a nord ho visto la prima palma da cocco e ho esultato.
   Sono giunta a Daman che era ormai sera. Odio viaggiare di notte perche’ qui in India usano costantemente gli abbaglianti e non li abbassano quando incrociano altri veicoli. Inutile lampeggiare, non mollano, e allora li tieni anche tu per ripicca.
Daman (Damao in portoghese) e’ insieme a Diu’, a 900 km di distanza, un Territorio dell’Unione. Sono quelle zone amministrate direttamente dal governo di New Delhi, come le isole Andamane.e Nicobare.  Forse perche’ il governo ha paura che si ribellino.


    Le enclave di Daman e Diu’ erano fino al 1961 dei possedimenti portoghesi come Goa (che poi e’ diventata uno Stato autonomo). Per oltre 450 anni i portoghesi hanno controllato questi porti sul Mar d’Arabia dove erano arrivati nel 1500 con Vasco De Gama. Hanno perfino fatto a Goa la loro base asiatica e per lungo tempo hanno monopolizzato il commercio delle spezie. Hanno poi portato il cattolicesimo convertendo gli indu’e combattendo le ‘eresie’ dei cristiani orientali che erano arrivati – si dice – con l’apostolo Tommaso.
    Sono riusciti a sopravvivere all’arrivo degli inglesi e mentre questi se ne sono andati nel 1947 con l’Indipendenza indiana, loro sono rimasti ancora per oltre 20 anni fino a quando non sono stati cacciati dall'esercito inviato da Delhi.