Viva i Bhil, l’India ha fermato la cafonata della Perego

Non ho ben capito quale è stato il motivo, ma pare che l’India non abbia dato il visto ai partecipanti del reality show di Paola Perego che doveva andare in onda su Canale 5. Questa nuova idiozia televisiva, che però fa audience e quindi soldi, si chiama “la Tribu Missione India” e in teoria dovrebbe svolgersi in un villaggio della comunità tribale dei Bhil, probabilmente in Gujarat, dove ci sono molte comunità nomadi, diciamo, molto “folkloristiche”. Non sono però riuscita a sapere la località esatta, a quanto pare la cosa è segreta. I partecipanti sono veramente assortiti, c’è un principe sabaudo, un calciatore, un giornalista, alcune attrici che si devono riciclare, altre in cerca di notorietà, una ex miss Italia e una modella marocchina. Ovviamente tutte bellissime, giovani, sexy e spregiudicate.
Ho letto che il gioco consisteva nel vivere a contatto con la “tribù” e imitare il loro modo di vita. Pare che i Bhil usino ancora arco e frecce, non so se per impressionare i turisti. Portano abiti coloratissimi e pesanti ornamenti, un po’ come molte comunità in Gujarat e nel vicino Rajasthan. Immagino quindi che la “figata” ideata da Mediaset consista nell'obbligare i concorrenti a usare arco e frecce, portare gli otri d’acqua sulla testa, mungere le bufale e, perché no, magari anche raccogliere gli escrementi bovini per strada e impastarli con le mani per fare le famose “formelle” da usare per il fornello. Chissà se la conduttrice Perego, un'altra bellona, ci ha pensato anche a questo particolare. La prova della raccolta letame, raccontata dall’inviato Brosio, impennerebbe l’audience. Purtroppo non ho mai visto un reality (nel mio quartiere non ricevo canali televisivi italiani, neppure Rai International - e mi dispiace perché credo che qualcosa di buono ci sarà pure) e non ne capisco nulla di queste cose. Ma trovo la "trovata" della tribù indiana veramente di cattivo gusto, oltre che non è per nulla “politicaly correct” nei confronti degli ignari Bhil. Mi complimento quindi con le autorità indiane che hanno opposto resistenza a questa ennesima cafonata italiana.
PS Nel frattempo ho letto che i preparativi della trasmissione abortita sono costati dai 2 ai 3 milioni di euro. Spero che almeno qualche briciola sia rimasta ai Bhil...

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