Slow Travelling/ Da New Delhi a Kochi e l'elogio della lentezza

Kochi 8 marzo 2014

Sono partita da New Delhi la notte del 24 febbraio e, “lentamente, molto lentamente” sono arrivata oggi a Kochi a riprendere la moto e con essa il mio viaggio lungo la Malabar Coast.
La citazione e’ dall’ultima favola di Luis Sepulveda “Storia di una lumaca che scopri’ l’importanza della lentezza” e che mi ha fatto compagnia durante le ore in treno.
La lumachina di Sepulveda che viaggia alla ricerca di se stessa e’ veramente coraggiosa perche’ lascia la sicurezza del Paese del Dente di Leone e non ha paura di essere “diversa” dai suoi simili. E alla fine, con l’aiuto di altri esseri viventi lenti come lei, non solo trova il suo nome, Ribelle, ma anche salva la vita le compagne lumache. Un elogio della lentezza, della solidarieta’ e della liberta’ di pensiero...
Cosi’ dopo essere arrivata con un Volvo bus (troppo veloce) a Jaipur, e fatto pausa dal mio amico Calogero, ho preso un treno per Mumbai che in piena notte si e’ imbattuto in un temporalone che lo ha rallentato ulterirmente. Sono arrivata verso le nove a Mumbai central e ho trascorso una lentissima giornata a passeggiare con l’audio guida al bel museo del Princes of Wales (che si chiama ora Chhatrapati Shivaji Maharaj Vastu Sangrahalaya) e poi al Gate of India per finire con la birra al Leopold dove ci sono ancora i segni dei proiettili dell’attacco terroristico del novembre 2009. La memoria e’ lenta a svanire.
Alla mezzanotte sono salita su un altro treno notturno per Goa, pieno di chiassosi vacanzieri, che mi ha depositato a Margao di buon mattino. Nell’ex colonia portoghese, mi sono fermata per il Carnevale e per immergermi di nuovo nel caldo abbraccio del mare Arabico, in quel paradiso di spiaggia che e’ Palolem ora che non ci sono molti turisti. 

 Con un altro treno notturno, a passo d’uomo quasi, sono scesa lungo la costa del Malabar, tra decine di chai e banane fritte. Ogni tanto, quando il treno si fermava in una stazione, scendevo per sgranchirmi  le gambe o bere un po' d’acqua fresca. A meta’ mattinata, il treno sembrava  un bazar, con ambulanti che vendevano orecchini, braccialetti, persino dei semi di piante di pomodoro.

Sono arrivata alla Ernakulam Junction felice come una Pasqua, ho preso il ferry per Fort Cochi, poi a piedi fino al Padakkal Hotel...e lei era li’ in un angolo ad aspettarmi un po’ impolverata. La mia moto.

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