Domani Modi sarà Bruxelles e in agenda ci sono i marò

New Delhi, 29 marzo 2016

Finalmente, dopo  enormi sforzi, la diplomazia italiana è riuscita a far entrare ufficialmente la questione marò nell'agenda dell'Unione Europea.
Domani si tiene a Bruxelles il summit India-Ue, dopo una imbarazzante pausa di alcuni anni, e in agenda c'è la questione "sensibile" dell'arbitrato internazionale in corso sui due militari italiani, oltre che di 14 estoni e sei britannici.  Tanto per accontentare anche gli altri membri Ue.
Questo il passaggio:
The summit will also provide an opportunity for leaders to raise more sensitive bilateral issues such as the ongoing international arbitration under the UN Convention on the Law of the Sea (UNCLOS) in regard to the case of two Italian marines, as well as the case of fourteen Estonian and six UK Guards sentenced to prison by an Indian court.

Questo il comunicato integrale

Il funambolo delle Due Torri, Philippe Petit, a New Delhi

New Delhi, 18 marzo 2016

   Uno dei vantaggi di stare a New Delhi e' che si ha l'opportunita' di vedere da vicino personaggi di fama mondiale che altrimenti sarebbe diffficile incontrare, anche per i giornalisti.
Tra gli ospiti del conclave annuale di India Today, il principale settimanale indiano, c'era oggi il funambolo francese Philippe Petit, quello che ha ha camminato sulla fune tra le Torri Gemelle nel 1874, quando erano appena state costruite, La sua impresa e' stata celebrata da alcuni documentari e lo scorso anno anche da un bellissimo film, The Walk.
    Petit,che ora ha 68 anni ma che continua a camminare sul filo, e' davvero un personaggio singolare (e come non potrebbe esserlo uno che ha fatto una pazzia del genere?). Ha affascinato il pubblico con trucchi di magia, ricordi del suo passato bohemienne a Parigi e con improvvisate gag. Era la prima volta che veniva in India. Un fantastico animale da palcoscenico. Ma che ha dispensato anche pillole di saggezza sul bisogno di sviluppare la creativita' e seguire le passioni. "La passione - ha detto - andrebbe insegnata a scuola".
    L'altra star del conclave e' stata l'avvocatessa Amal Amaluddin, meglio nota come moglie di George Clooney. E' davvero difficile ignorare la sua bellezza che non nasconde, anzi esalta come si vedeva dai tacchi a spillo. Ma se la bellezza e il glamour servono ad aiutare coloro che sono incarcerati e torturati da regimi, dalle Maldive, alla Turchia, fino a Julien Assange, che e' suo cliente, ben venga anche la seduzione femminile!
   Un altro personaggio, questo veramente commovente, e' stato il fotoreporter danese Daniel Rye Ottosen, 26 anni, liberato nel giugno 2014 dall'Isis dopo 13 mesi di torture. Alla fine era stato rinchiuso con gli altri ostaggi e cooperanti occidentali James Foley, Alan Henning and David Haines, poi decapitati dal boia degli islamici "Jihadi John".
   Ha detto che si era capito subito che gli americani e i britannici non sarebbero stati liberati. Lui ce la fatta perche' la famiglia e gli amici hanno raccolto con una colletta su internet circa 3 milioni di euro. E probabilmente ora va a convegni e scrive libri per pagare i debiti...





E' comparso il filo spinato sull'ambasciata italiana a New Delhi

New Delhi, 17 marzo 2016

   Oggi sono passata davanti all'ambasciata d'Italia a New Delhi e ho visto che alcuni operai stavano mettendo il filo spinato sul muro di cinta,  Non e' una bella cosa e mi ha un po' intristito anche perche'  il compound italiano a Chanakyapuri si vantava di essere uno dei piu' belli per la cascata variopinta di bougainvillea lungo tutto il perimetro,
L'anno scorso, dopo l'arrivo dell'ambasciatore Enzo Angeloni,  le piante fiorite sono state tagliate ed e' comparsa una brutta recinzione verde, Ora c'e' anche il filo spinato sopra.  Mi aspetto prima o poi i cannoni all'ingresso e i carabinieri dietro i sacchi di sabbia. La forticazione non ha risparmiato neppure il lato dell'Istituto Italiano di Cultura (vedi foto).
Manco l'ambasciata del Pakistan ha un look cosi' aggressivo. Non so quale sia il motivo, forse un nuovo allarme anti terrorismo. Forse e' un messaggio agli indiani. Del tipo "si vis pace para bellum". O forse e'  perche" stiamo andando in guerra in Libia.  Oppure  forse c'e' stata una minaccia dell'ala armata dei pescatori keralesi.
Fatto sta che ora il povero Salvatore Girone, che da tre anni vive in ambasciata, puo' dire di essere veramente in prigione....

Il festival di Art of Living tra polemiche,multe e fango (ma niente stress)

New Delhi, 12 marzo 2016

   Io non ho mai frequentato i corsi di Art of Living (AOL), il centro spirituale del guru Sri Sri Ravi Shankar (dove Sri Sri sta per "santo santo"), detto anche il 'new age guru' o il 'guru della gioia", ma sono convinta che siano davvero efficaci.
    L'ho visto ieri sera al "World Culture Festival", un mega raduno degli adepti che si tiene in questi giorni fuori New Delhi, sulle sponde della povera  Yamuna. 'Povera' perche' il fiume e' gia' tra i piu' inquinati del mondo e - come se non bastasse - per fare spazio all'evento e' stato distrutto anche quel poco verde che rimaneva.
    Gli ambientalisti di fatto avevano denunciato la fondazione per i danni arrecati all'ecosistema fluviale dalle strutture 'provvisorie' e un 'tribunale verde' ha condanato Sri Sri al pagamento di una salata multa di circa 700 mila dollari.
   A causa delle polemiche c'e' stato un fuggi fuggi dei leader indiani e stranieri invitati e che erano gia' nel programma. E' un flop totale dal punto di vista delle presenze 'illustri'. Perfino il presidente indiano Pranab Mukherjee ha dato forfait. Meno male che il premier Narendra Modi ha mantenuto la sua promessa al guru ed e' venuto, anche se su un palco separato, per ragioni di sicurezza. 
   Modi insomma ha salvato lo show e mi chiedo ancora perche' lo ha fatto. La coordinatrice di Art of Living Italia che ho incontrato, Jaya Silvia Speranza, mi ha detto che il leader della destra segue le tecniche 'anti stress' di Sri Sri e che grazie a questo puo' sopportare carichi di lavoro che nessuno al mondo puo' permettersi. In effetti, Modi e' un superman, e' capace di parlare per ore senza leggere, di fare tre i quattro comizi al giorno, fare dei tour de force all'estero  e essere sempre lucido e impeccabile. Mi sono sempre chiesta come faccia.
   Ma la conferma che le tecniche di Sri Sri funzionano l'ho avuto osservando i suoi adepti. Ieri pomeriggio - come se non bastasse dopo le polemiche - si e' messo pure a piovere. 
   L'intera area e' ritornata a essere una palude come era prima che le ruspe spianassero i canneti e l'esercito costruisse dei ponti per attraversare gli acquitrini. Le strade sterrate di accesso e i parcheggi si sono trasformati in un lago di fango dove la folla avanzava a stento tenendosi per mano, cercando di non scivolare e spesso non sapendo manco dove andare per mancanza di indicazioni. Io stessa dopo un paio di ore con i piedi affondati nella melma puzzolente della Yamuna sono finalmente riuscita a raggiungere il posto riservato alla stampa, che era a mezzo chilometro dal palco principale. Lo stage di Modi e Sri Sri era cosi' distante da giornalisti e fotografi che nessuno li ha visti. Qualcuno ha perfino detto che non c'erano, ma che parlavano da un altro posto...
   Gli artisti, invece, forse 10 o 20 mila , erano stati fatti accomodare su dei lunghissimi spalti dove c'erano anche dei megaschermi,che pero' con la pioggia non funzionavano....a un certo punto c'e' stato anche un black out. D'altronde non e' facile creare un evento per 100 mila persone (gli organizzatori mi hanno detto 600 mila) in mezzo a un canneto....
   Ma in tutto 'sto caos, che potrebbe sembrare da girone infernale (soprattutto quando e' scesa la notte, il freddo e anche le zanzare) i seguaci di Sri Sri Ravi Shankar erano gioiosi, felici, addirittura in estasi! In mezzo al fango e senza vedere quasi nulla, seduti sulle sedie bagnate, dopo lo stress da parcheggio e lunghe code per la sicurezza. E moltissimi erano stranieri, intere comitive arrivate da tutto il mondo (87 dall'Italia). Nessuno si lamentava, nessuno era stressato. E' forse cosi' che si impara "l'arte di vivere"? Bravo Sri Sri, anche se hai devastato una pianura fluviale.

8 Marzo tra le donne che contano (e sanno di contare)

New Delhi, 8 marzo 2016 

Oggi sono andata a un ricevimento organizzato dalla ministro degli Esteri Sushma Swaraj, leader del partito della destra del Bjp e avvocatessa. C'erano un sacco di donne potenti come lei, come la presidente della Camera Sumitra Mahajan, l'ex governatrice di New Delhi e braccio destro di Sonia Gandhi, Sheila Dikhshit. E poi parlamentari e giornalisti, tra cui Barkha Dutt, la piu' famosa anchor woman indiana. Insomma donne che contano e che sanno di contare. Alcune di loro devono la loro fama e carriere ai mariti, ma molte si sono fatte le ossa da solo in un mondo, quello della politica o del giornalismo, che e' ancora maschile.
La Swaraj ha poi voluto una band tutta al femminile, con la prima tablista professionista al  mondo, Anuradha Pal e il suo gruppo di musica Hindustani e Carnatic, Stree Shakti (che penso voglia dire il potere delle donne).


PS Nella foto di gruppo ci sonio anche io, in alto a destra

Brutti tempi per Modi, dalle stelle alle stalle

New Delhi, 1 marzo 2016 

   Da qualche mese a questa parte sembra che tutto, ma proprio tutto vada storto a Narendra Modi. Mi ricordo che solo fino a un anno fa era esaltato dalla stampa come un 'superman' venuto a salvare l'India dalle grinfie dei corrotti.
   Adesso finita la "Modi Wave" e' diventato la fonte di ogni male, dall'intolleranza per chi mangia la carne di manzo agli arresti per sedizione degli studenti universitari della Jnu, fino alla rivolta della casta dei Jat nell'Haryana che stava per far morire di sete New Delhi.
   Io non parteggio ne' per il Bjp, ne' per il Congresso. Anche perche' sono convinta che questo Paese ha ormai la forza di andare avanti comunque al di la' di chi governa a New Delhi.
   Ma non mi piace l'atteggiamento della stampa che prima lo esaltava e ora lo getta alle ortiche. The Week si chiede nell'ultimo numero (in foto) "Dove sta andando l'India?" e sotto c'e' una foto di Modi che dorme....

   Sul website 'The Wire', invece, uno politologo italiano Diego Maiorano, un cervello in fuga nell'universita' di Nottingham, nel Regno Unito, traccia un dottissimo parallelo tra il Bjp e il fascismo italiano, anzi con il Ventennio e gli squadristi paragonati ai radicali indu' dell'RSS.
   The Wire e' un portale di informazione lanciato da Siddharth Varadarajan, ex direttore dell'Hindu e una delle menti piu' fini del giornalismo indiano e Sidharth Bhatia (ex direttore DNA di Mumbai). Stiamo quindi parlando di una voce autorevole...e slegata dai partiti.
   L'ultima vicenda della Jnu mi e' sembrata esageratamente mediatizzata e manipolata dai partiti. Innanzittutto nessuno sa ancora adesso che cosa abbia mai detto di cosi' grave questo ragazzo, Kanhaiya Kumar, per essere arrestato per sedizione. Adesso si e' pure scoperto che dei video della manifestazione incriminata erano stati truccati. Insomma non si capisce cosa sarebbe 'anti indiano'.
   Il polverone che si e' sollevato e' stato enorme. E nessuno si e' ricordato che negli ultimi 10 anni ci sono stati due altri casi, e all'epoca c'era il Congress al potere.
   Uno e' il medico Binayak Sen, il "Gandhi degli indigeni" arrestato per sedizione nel 2010 perche' accusato di aver aiutato i maoisti in Chhattisgarh. E' dal 2011 in liberta' su cauzione. L'altro clamoroso caso e' dei un vignettista Aseem Trivedi detenuto a Mumbai per due settimane per una vignetta che insultava l'emblema nazionale.
    Il confine tra sedizione e liberta' di espressione e' spesso tenue e su questo si e' innescato un dibattito infinito in India. Ha detto bene, in una conferenza all'India Habitat Center, l'avvocato Soli Sorabjee (che e' anche quello dei maro'). Secondo lui il reato di sedizione e' applicabile quando c'e' anche una chiaro incitamento alla violenza. Insomma non basta dire Viva il Pakistan...e quindi la polizia di Delhi ha preso un granchio. L'Opposizione ha gridato subito al regime dittatoriale per screditare il Bjp. E cosi' un'altra tegola e' caduta sulla testa di Modi.