PAKISTAN - Alim Abdul, ragazzo di Altit che sogna un lavoro a Dubai


Alim Abdul ha 26 anni, la sua famiglia vive a Altit, un minuscolo villaggio sulle rive dell'Índo dominato da una castello, ora in restauro, che é gemello con quella di Baltit-Karimabad, ma con in piú una cisterna che ora é la piscina del paese. Come quasi tutti nella valle di Hunza é mussulmano ismaelita, una setta nata nell'ottavo secolo da uno scisma tra sciiti e che ha come leader spirituale l'Aga Khan. Gli abitanti dell'altra riva del fiume, valle di Nagyr, sono invece sciiti. Parecchi anni fa tra le diverse comunitá di Gilgit e delle altre vallate della Northern Area ci sono state delle violenze. Gli ismaeliti sono una minoranza non sempre ben vista in Pakistan. Sono considerati eretici dai sunniti e anche dagli sciiti. Non hanno le moschee con muezzin, non si prostrano, non si coprono il capo. Alim Abdul porta i Levis, una T-shirt e una keffia. Potrebbe essere un ragazzo di qualsiasi cittá europea. "E' facile che ci scambiano per pathan (pashtun), dice ridendo e mettendosi la keffia in testa per scherzo.
Lavora come cameriere al Pearl Continental Hotel di Lahore, ma come ogni anno é venuto al paese in occasione dell'"Imam Ali day", una festivitá religiosa che gli ismaeliti celebrano a metá luglio. "Sono ferie non pagate purtroppo peché il mio é un contratto a tempo" si lamenta. "Adesso peró ho fatto domanda per andare a lavorare a Dubai". E' come a Natale per i cristiani, le case sono illuminate e piene di parenti arrivati da fuori. Il culmine della festa era ieri sera, con l'accensione dei fuochi, in realtá coppertoni cosparsi di kerosene, bruciati in cima ai dirupi e poi fatti rotolare a valle. L'effetto é di stelle cadenti dalle montagne.
Alim Abdul e gli altri ragazzi di Altit sono saliti fino al villaggio di Duikar, arroccato sopra uno sperone di roccia e lí hanno acceso i fuochi. La tradizione é che in questa notte scorrano fiumi di arak, la grappa locale fatta con il "mulberry", delle more bianche o nere che insieme alle albicocche sono la specialitá di Hunza. Gli altri giovani di Karimabad, Ganish, Aliabad e gli altri villaggi hanno fatto lo stesso inerpicandosi sui punti piú alti con il loro carico di pneumatici e taniche di kerosene. Alcuni hanno composto delle scritte con i fuochi inneggianti al profera Ali. Dio solo sa come hanno fatto a scendere in piena notte da quei precipizi. Mentre la vallata era punteggiata di roghi, luminarie e stelle Alim Abdul e gli altri sono scesi al loro villaggio sui rimorchi di due trattori urlando a squarciagola le lodi all'Aga Khan Karim e ad "Allah u akbar". Sventolavano una grande bandiera rossoverde che é l'insegna degli ismaeliti. Avevano tutti l'aria di divertirsi un sacco tra l'ebbrezza dell'alcol, il fervore religioso e l'eccitazione di scendere su un viottolo praticamente al buio visto che solo un trattore aveva i fari. Tutta la gente del villaggio era fuori in strada. Anche i genitori di Alim Abdul che stanno per cercare una moglie per il loro figlio. "Chissa se il prossimo anno saró ancora qui" sospira lui pensando al suo futuro a Dubai.

Ps Su quel rimorchio ieri sera c'ero anch'io.

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