ALLE SORGENTI GANGE/2 - Tehri, la citta' sommersa


Pensavo di seguire il Gange, che piu' a monte prende il nome di Bhagirati, invece la strada verso le sorgenti sale sulla montagna dietro Rishikesh e dopo una settantina di km di tornanti si ricongiunge con il fiume a Tehri, la citta' sommersa dall'omonima diga.

Appena inizia la salita, compaiono anche i famosi cartelli stradali gialli della Bro (Border Road Organization), cantonieri stradali spiritosi che hanno disseminato l'Himalaya di rime curiose sulla sicurezza stradale. In questi anni di peregrinazioni ho una discreta collezione di street board che oggi ho arricchito con nuovi slogan, tipo ''Licence to drive, not to fly''. In piu' mi sono messa a fotografare anche quelli in hindi, almeno quelli che riuscivo a tradurre.

La salita e' stata graduale, ho raggiunto i 1600 metri di Chamba, su un cucuzzolo, e poi giu' a Tehri, storica citta' sede di un regno indiano e centro di commercio dell'India britannica, oltre che punto di confluenza di due tributari del Gange. In realta' pero' Tehri non esiste piu' dal 2006 quando circa 100 mila abitanti sono stati evacuati nei punti piu' alti della profonda vallata dove oggi sorge New Tehri. Le autorita', come risarcimento hanno costruito delle casette a schiera, da lontano sembrano le colonie ebraiche.

Arrivando da Chamba si vede, lontanissima, sul fondo la macchia azzurra intenso del bacino profondo oltre 260 metri formato dalla diga che e' una delle piu' grandi in Asia, ma anche quella piu' controversa. (se volete saperne di piu', cliccate qui)A parte il danno ecologico, il problema sembra essere l'alto rischio sismico della zona. L'enome riserva d'acqua e' utilizzata per produrre elettricita' destinata a New Delhi, ma anche per irrigare le campagne sottostanti.

Gli oppositori, protagonisti all'epoca di scioperi di strenui scioperi della fame per fermare lo scempio ambientale, denunciano il prosciugamento del Gange, fiume sacro. Altre dighe sono in costruzione piu' a monte e le proteste continuano ancora ora. So che al Jantar Mantar di Delhi e' appena iniziato un nuovo digiuno degli attivisti a cui si sono uniti anche gli indu-nazionalisti.

In effetti, mi fa un certo effetto pensare che negli abissi lago ci sia una citta' sommersa. Il bello e' quando ho chiesto a un poliziotto di un hotel, di cui ho letto nel libro Sacred Water (2001) di Stephen Alter (che si e' fatto a piedi il Char Dham). Tracciando con le mani una linea immaginaria mi ha detto: ''under water , madam''.

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